Vita e opere di Antonio da Sangallo il Giovane

Museo Sangallo

Antonio Cordini (questo il suo vero nome), nacque a Firenze nel 1484. L’appellativo ” Sangallo ” si deve alla contrada cittadina in cui viveva. Nel capoluogo toscano si formò come legnaiolo presso la bottega di famiglia.
Visse e lavorò prevalentemente a Roma, al servizio di diversi papi. Si trasferì nella capitale agli inizi del Cinquecento, al seguito degli zii Giuliano e Antonio da Sangallo il Vecchio.
Dopo un periodo di apprendistato, cominciò a collaborare con Donato Bramante, impegnato in questi anni nei lavori della fabbrica di San Pietro. Direzione che successivamente passò a Raffaello, coadiuvato proprio dal Sangallo.
Numerosi sono i progetti effettuati dall’architetto fiorentino per il territorio del Patrimonio di San Pietro in Tuscia, provincia dello Stato della Chiesa corrispondente, più o meno, all’attuale provincia di Viterbo.

Antonio da Sangallo il Giovane: un architetto polivalente

Sangallo il Giovane espresse le sue idee relative all’architettura in numerosi campi.

Si cimentò nella costruzione di edifici civili, sia pubblici che privati. In questo ambito è particolarmente interessante l’azione svolta per la città di Castro.
Progettò palazzi di grandi famiglie come ad esempio quella Farnese, per cui realizzo i palazzi di Caprarola e Roma. Anche le architetture militari quali il Forte di Civitavecchia, la Rocca Santacroce di Vejano, le fortificazioni cittadine di Nepi, il Pozzo di San Patrizio ad Orvieto furono oggetto dell’interesse di Antonio da Sangallo il Giovane.
E ovviamente gli edifici ecclesiastici sono parte rilevante dell’attività dell’architetto fiorentino. Molte sono le chiese progettate a Roma e nel Lazio, che gli permisero anche di utilizzare macchinari complessi creati ad hoc. Offrirono anche lo spunto per confrontarsi con l’attività di Brunelleschi da cui fu influenzato indirettamente già quando lavorava nel laboratorio di famiglia.

Tutte queste attività sono ampiamente riassunte nel Museo dell’Architettura di Antonio di Sangallo il Giovane ospitato nella Rocca dei Papi di Montefiascone.

Sangallo il Giovane e la fabbrica di San Pietro

Tutta la sua vita però fu segnata dal rapporto con la Basilica di San Pietro a Roma per cui elaborò numerosi progetti. A partire dal 1539 elaborò un modello grandioso, la cui monumentalità rinvia agli edifici antichi. Si tratta di un plastico eseguito, con legni di abete, tiglio, olmo e albuccio, da un gruppo di artigiani, sotto la guida del collaboratore Antonio Labacco.
Il plastico venne terminato poco dopo la morte del Sangallo e il progetto accantonato dal suo successore: Michelangelo Buonarroti.
Questi progetti vennero premiati nel 1536 quando Antonio da Sangallo il Giovane fu nominato da papa Paolo III Farnese “architetto soprintendente di tutte le fabbriche pontificie”.
Ricoprì la carica fino alla morte, avvenuta nel 1546 a Terni.

Francesco Aliperti

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