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“La famiglia Farnese” di Francesca Giurleo

L’autrice Francesca Giurleo ci scrive in merito a “La famiglia Farnese” (Edizioni Archeoares 2012).

IL DUCATO DI CASTRO

Il testo espone con fervore e vivacità gli intrighi ed i complotti ideati, con disegni spesso subdoli, dai duchi Farnese che hanno governato il Feudo di Castro per poco più di 100 anni. In questo periodo il Ducato ha brillato come una stella, lasciando tracce di tale intensità che i secoli non sono riusciti a cancellare.

Nato per volontà del papa Paolo III nel 1537, il Ducato di Castro, che prendeva nome dalla sua capitale, è stato distrutto brutalmente nel 1649 per ordine di un altro papa, Innocenzo X, succube della cognata Olimpia Maidalchini, detta dai romani in modo dispregiativo “Pimpaccia” o “la Papessa”, una donna perfida, vera ispiratrice della terribile decisione dello stesso pontefice.

I PROTAGONISTI

La galleria di personaggi viene esposta cronologicamente tenendo conto del profilo psicologico di ognuno; da papa Paolo III, descritto sin dalla giovinezza come una figura turbolenta, divenuta poi irriverente al punto da negare l’esistenza di Cristo che eguagliava al dio Sole, al nipote cardinale Alessandro, figura affascinante di grande mecenate e nello stesso tempo personaggio enigmatico e misterioso, capace di nascondere grandi segreti, come quello di non aver mai voluto rivelare nemmeno alla figlia Clelia il nome della propria madre.

Ancora da Pierluigi Farnese, sodomita incallito noto per “lo stupro di Fano” ad Ottavio, secondo duca di Castro, tanto disprezzato dalla moglie Margherita d’Austria, che lo accusava di disturbi fisici, quali l’enuresi.

Anche le figure femminili vengono analizzate in tutta la loro profondità; fra le tante, tutte affascinanti e con proprie peculiarità, Margherita d’Austria era detta la Madama, (da cui a Roma “palazzo Madama” da lei abitato) una dama dal carattere forte e capace di far fronte allo stesso pontefice Paolo III. Diana di Francia, divenuta anche lei per poco tempo terza duchessa di Castro, nata forse per errore, aveva nelle sue vene sangue italiano. Ma ancora Margherita Farnese, poi Suor Lucenia, fanciulla timida ed inibita, considerata la vergogna della famiglia e pertanto vittima del fratello Ranuccio, uomo violento e frustrato.

Il lettore deciso ad avventurarsi fra le pagine del libro, scorrerà velocemente le righe, attratto dal fascino di un mondo apparentemente splendido, di cui ci è rimasta una flebile traccia nei libri di storia.

 

Francesca Giurleo

Della stessa autrice: “I nobili d’Aquino” e “I Cesi”

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