Magna Charta Libertatum, Innocenzo III e la libertà dell’Inghilterra

La libertà e l’Inghilterra sono un binomio plurisecolare. A testimonianza dello stretto rapporto esistente basta ricordare l’enorme saggistica prodotta sull’argomento e l’importanza mondiale di alcuni scritti come “On Liberty” di John Stuart Mill.

Ma la libertà di Mill, intesa anche come limitazione del potere dello stato, ha un’origine lontana nel tempo e legata anche alla figura di Lotario dei Conti di Segni, più noto come papa Innocenzo III, considerato uno dei papi anagnini.

Il pontefice venne chiamato a intervenire da entrambi i contendenti della prima guerra dei baroni.

 

LA PRIMA GUERRA DEI BARONI (1215-1217)

Il conflitto vide contrapposti il monarca Giovanni Senzaterra ed i baroni d’Inghilterra che si erano ribellati a causa delle imposizioni fiscali, ritenute eccessive, poste dal re a loro carico.

A fronte della protesta di alcuni baroni iniziò una fase di lunga trattativa con anche alcune aperture, almeno formali, da parte del re.

Proprio per evitare lo scoppio del conflitto, il 15 giugno 1215 il re concesse la Magna Charta che, pur presentandosi come un atto unilaterale da parte del re, era un contratto di riconoscimento dei reciproci diritti che definiva i rapporti tra il feudatario ed i suoi vassalli.

Tuttavia la carta non ebbe efficacia come trattato di pace e, anzi, nei due anni successivi l’Inghilterra fu teatro della guerra tra il re ed i baroni ribelli (supportati dal re di Scozia e quello di Francia).

 

INNOCENZO III

Il ruolo del papa nel periodo pre-bellico fu notevole. Basta ricordare che si appellarono a Innocenzo III sia i baroni rivoltosi che il re Giovanni.

Il re, già dal 1213, si era dichiarato vassallo del pontefice e, succesivamente, aveva giurato come “crociato” per ottenere il supporto del pontefice. In effetti, ottenne delle lettere di supporto nell’aprile 1215, troppo tardi per evitare il conflitto.

Durante il bienno di guerra, nel 1216 la morte colse Innocenzo III, non prima che potesse definire la Carta “non solo vergognosa e umiliante, ma anche illegale e ingiusta”.

 

MAGNA CHARTA

Tuttavia, nonostante il parere di Innocenzo III, il documento è ritenuto il fondamento delle libertà costituzionali inglesi poiché le istituzioni politiche feudali si trasformarono nelle istituzioni politiche costituzionali moderne.

La Magna Charta, negli anni successivi alla prima guerra dei Baroni, superò continui conflitti, aggiornamenti e modifiche; si integrò sempre più nel diritto inglese costituendo un riferimento legislativo costante per tutto il medioevo tanto che, durante la seconda guerra dei baroni (1264-1267), entrambe i belligeranti si appellarono ad essa.

 

Francesco Aliperti

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