
VILLA LANTE DI BAGNAIA
La villa Lante venne realizzata a partire dal 1498, quando il cardinale Raffaele Riario e il nipote Ottaviano decisero di recintare un largo terreno ai piedi dei cimini e trasformarlo in un barco per la caccia.
L’intervento che più segna la storia della villa è, però, segnata dal cardinale Giovanni Francesco Gambara che nel 1569, forse col supporto del Vignola, realizzò la villa vera e propria con il giardino all’italiana e le fontane monumentali. Il cardinale era allora Vescovo di Viterbo e si fece promotore di numerose iniziative architettoniche tra cui anche la facciata della Cattedrale di San Lorenzo.
Bagnaia in quanto feudo vescovile era un luogo ideale per sperimentare questo tipo di costruzioni.
Le fontane e le palazzine vennero edificate sul lato orientale della proprietà ove il terreno era più ripido e scosceso. Le difficoltà legate all’asprezza del pendio vennero, invece, esaltate grazie ai giochi d’acqua delle fontane.
Le fontane principali sono sicuramente quella del quadrato (o dei Mori), la fontana del Diluvio, quella del Pegaso e quella dei Giganti, ove una larga tavola era usata per convivi dal cardinale.
Il Gambara celebrò la sua stirpe anche facendo realizzare una fontana “a catena”. Gli elementi costitutivi della “catena” richiamano le forme del gambero di fiume.
Le due palazzine edificate dal cardinale Gambara e dal cardinale Montalto furono ingentilite dai cicli di affreschi ad opera di illustri artisti quali Antonio Tempesta, Agostino Tassi, Cavalier d’Arpino e Orazio Gentileschi, oltre ad esponenti della scuola degli Zuccari. Le scene riprodotte affrontano una varietà di temi che spazia dalle scene mitologiche a quelle marinaresche fino alle grottesche.
Nel 1656 la palazzina diventa proprietà dei Lante della Rovere e rimarrà nelle loro disponibilità fino al 1933.
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