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La famiglia Cardoli di Narni

Tra le tante illustri famiglie nobili narnesi troviamo la famiglia Cardoli con il loro Palazzo sito nell’attuale piazza Galeotto Marzio.

Il ceppo principale risale a Federico Barbarossa. A lui si riferisce l’investitura del capostipite nel Feudo delle Coppe, presso Stroncone, nella diocesi di Narni. Tra i vari appartenenti alla famiglia vi era stato Quirico che nel 1363 era stato eletto capitano del popolo a Perugia. Nel 1416 spicca Vittorio, Capitano del Popolo a Firenze. A seguire, i fratelli Gentile e Vittorio pongono le basi di altri rami che permettono alla storia della famiglia Cardoli di proseguire nel Quattrocento per estinguersi, poi, definitivamente nel Seicento.

All’interno della genealogia Cardulorum ci sono stati vari soggetti, sia maschili sia femminili, che non sono stati coinvolti nella gestione della ricchezza familiare ma che hanno comunque rafforzato il prestigio della casata con legami matrimoniali oculati, con incarichi ecclesiastici di rilievo, con impegni amministrativi, giuridici, militari, civici nonché con monacazioni. Tra questi, Gentile, diventato il genero di Erasmo Gattamelata da Narni. Anche Lancillotto ebbe legami con il condottiero, sposando nel 1440 Antonia Gattamelata, unione ricordata con grande orgoglio dal ramo Cardoli. Da questa unione nacque Franceschina,  discendente per ramo materno dal celebre condottiero. Nipote, quindi, del Gattamelata, che contribuì a dare lustro alla famiglia per l’innesto nella famiglia Cesi (famiglia patrizia Umbro-Sabino-Romana tra cui Federico che viene ricordato perché fondatore dell’Accademia dei Lincei) sposando l’avvocato concistoriale Angelo.

Il Palazzo della famiglia a Narni venne edificato da Febo in Piazza Cajola, oggi Piazza Galeotto Marzio. Visti i nomi diversi che si trovano sull’iscrizione all’interno non è facile dare un’unica attribuzione del Palazzo e definire i suoi diversi continuatori. Una costruzione, comunque, di architettura rinascimentale classicheggiante e non adattata (come in molti altri casi nella citta) sui resti delle antiche torri medioevali.

Nel prospetto sul retro e, specificatamente, nell’ala sinistra, il palazzo ingloba un’antica torre altomedioevale e altre unità preesistenti.

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