Autore sconosciuto
XV-XVI secolo (?)
cm. 96 x 119,5
L’opera raffigura in primo piano i santi Lorenzo e Stefano, riconoscibili dal proprio strumento del martirio: Lorenzo dalla graticola, Stefano dal sasso. Entrambi gli oggetti sono tenuti con la mano sinistra, mentre con la mano destra i santi portano verso l’alto una palma.
Ambedue indossano una tunica bianca e dalmatica rossa con decorazioni fitomorfe dorate dalla quale sporgono colletti di diverso colore. I loro capi sono sormontati da aureola dorata; le figure appaiono statiche e i loro sguardi malinconici sono rivolti verso l’osservatore.
Alle loro spalle è rappresentato un paesaggio montano con fitta vegetazione che si allontana gradualmente dai santi. Il cielo è limpido con nuvole a strati.
L’opera è incastonata in una cornice dorata con decorazioni sull’estremità più interna. La tavola di supporto è costituita da tre assi legati tra loro dei quali quello centrale ha subito un imbarcamento.
Sono ben visibili lesioni della pellicola pittorica lungo i punti di giuntura così come, sulla superficie, si notano piccoli fori dovuti all’azione di microrganismi. Sono presenti inoltre delle crettature di colore su tutta la tavola; osservandola si può ipotizzare un taglio sul lato superiore e su quello sinistro.
Recentemente la tavola è stata oggetto di indagini con telecamera a infrarossi riportati nella scheda conservativa redatta da Elisa Valentini sotto la supervisione della professoressa Simona Rinaldi. Dalla scheda si hanno notizie di attribuzioni precedenti ad Antoniazzo Romano, artista attivo tra il 1460 ed il 1510.
Questa attribuzione è confutata dalla medesima indagine a causa delle differenze nella tecnica di esecuzione. Elisa Valentini ipotizza che si possa trattare di un’opera moderna.
I risultati hanno, inoltre, evidenziato un ripensamento dell’autore nell’esecuzione del colletto di santo Stefano. Da Giuseppe Signorelli è noto un documento ripreso dai decreti capitolari dell’anno 1599 pag 86, a proposito di una tavola con la rappresentazione dei santi Lorenzo e Stefano, richiesta dai cappellani, sita nella cappella dei santi Ilario e Valentino.
Sebbene sia suggestiva un’ipotesi di identificazione della tavola conservata presso il Museo Colle del Duomo con quella citata nei suddetti decreti, le prove documentali a nostra disposizione non sono sufficienti per un riconoscimento certo.
BIBLIOGRAFIA
– Elisa Valentini, Scheda conservativa santo Stefano e san Lorenzo, 2007 (cattedra di museologia e collezionismo, prof.ssa S. Rinaldi)
– Archivio Diocesano di Viterbo, G. Signorelli, Le chiese di Viterbo, p.160
– Archivio Diocesano di Viterbo, Decreti Capitolari, foglio 86