1876
Pietro Vanni
cm. 210 x 85
Il Cristo è rappresentato su un piano rialzato, con il pube coperto da un telo bianco e con ai piedi un vaso. Lo sfondo scuro fa sì che il corpo del Cristo risalti in primo piano, conferendogli maggiore plasticità e luminosità. L’opera, datata e firmata “PIETRO VANNI ROMA ‘76”, fu donata dalla famiglia Ascenzi alla Cattedrale di Viterbo e lo storico locale Scriattoli la indica come uno dei primi lavori dell’artista dove si evidenziano elementi di realismo che ritroviamo nei suoi ritratti.
L’AUTORE
Pietro Vanni nacque a Viterbo nel 1845. Svolse i suoi primi studi a Siena dove, allievo del pittore di scuola senese A. Franchi da Prato, plasmò il senso pittorico. Tornato a Viterbo dovette intraprendere una dura lotta contro il padre che lo voleva interessato all’industria. Per allontanarsi da tutto ciò, si dedicò alla musica che abbandonò subito per viaggiare prima a Firenze e poi a Roma, arricchendo il suo bagaglio culturale e artistico. Il suo primo lavoro pittorico fu una Sacra Famiglia(1872) dov’è accentuato il carattere malinconico della sua arte, che si trasformerà in calma velata. Successivamente realizzò molte opere di carattere religioso dalle quali si evince il desiderio di creare opere che potessero rispecchiare il suo credo, le sue aspirazioni verso il vero e il bello. Era solito dipingere con molta rapidità e precisione, e i colori utilizzati nelle tele dimostrano l’amore per un’arte più che naturale. Spirò a Roma nel 1905.
BIBLIOGRAFIA
– T. FIORE, Pietro Vanni, vita ed arte del pittore viterbese, Maddaloni 1925
– P. GAVINO, Pietro Vanni 1845- 1905, Catalogo mostra, Roma 1979
– A. SCRIATTOLI, Viterbo nei suoi monumenti, Roma 1915-20, pp. 229-30
– R. SCIPIO, Pietro Vanni pittore viterbese, Viterbo 1981