A Viterbo, la leggenda racconta che le due colonne al centro della facciata della Cattedrale di San Lorenzo siano del tempio, che si trovava qui prima della chiesa, dedicato al dio etrusco.
Questa spiegazione mitica deriva da tradizioni tardo quattrocentesche che ben hanno attecchito tra i viterbesi. Sul finire del XV secolo, frate Giovanni Nanni, detto Annio da Viterbo, e frate Francesco D’Andrea decisero di creare storie che raccontassero l’origine della città, a volte avvalendosi di falsi ritrovamenti.
Le storie raccontate dai due frati presentano differenze tra loro, ma hanno dei punti in comune, come la fondazione di due nuclei originari da parte dei discendenti di Noè e la loro unificazione in castrum da parte di Ercole, il quale donò alla città il leone da lui ucciso.
La realtà è però un’altra. Le colonne, infatti, vengono dalle vicine Terme del Bacucco. Conosciute durante il Rinascimento con il nome di Terme delle Palazze, vista l’imponenza dei ruderi, furono costruite tra il II e il III secolo d.C..
L’edificio termale era coperto da una volta a crociera, a pianta ottagonale, che doveva essere decorata con mosaici; le pareti, invece, dovevano essere rivestite da lastre marmoree. Furono rinvenute persino decorazioni scultoree, come busti, oggi conservati al Louvre.
Le Terme del Bacucco furono da sempre apprezzate. Lo stesso Michelangelo le usò in uno dei suoi viaggi curativi dopo aver dipinto la volta della Cappella Sistina. «Per quello che giudicano i medici, dicono che io ho il male della pietra»: così scriveva a suo nipote Lionardo, confessando che questo incomodo era stato causato dalle tante fatiche e dai tanti disagi, sopportati con eroica costanza. Cosa meglio delle acque termali per curare le proprie malattie?
Fu proprio l’artista rinascimentale a lasciarci dei disegni (conservati oggi al Palais des Beaux-Arts de Lille) del prospetto e della pianta del complesso termale. Molto probabilmente questi vennero usati, poi, per realizzare lo sfondo della Crocifissione michelangiolesca, conservata nel Museo Colle del Duomo.
Prima del 1570, Alessandro Farnese fece dislocare le colonne del complesso per la città: due sono quelle della facciata della Cattedrale, una si trova all’angolo di piazza del Plebiscito e l’altra a piazza dei Caduti.