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Una giornata nel centro storico di Anagni

 

UNA GIORNATA NEL CENTRO STORICO DI ANAGNI

Anagni, da città sacra degli Ernici a città dei papi: divenne luogo di soggiorno per i papi più potenti del Medioevo europeo, tra cui Innocenzo IV che sconfisse Federico II di Svevia. Fu, poi, città natale e di formazione per i giganti della Chiesa teocratica (Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV), tutti protettori della fraternità francescana, e Bonifacio VIII, rimasto nella storia per aver proclamato il primo Giubileo cristiano (1300) e per la vicenda dello Schiaffo di Anagni.

I maggiori monumenti, tutti siti nel centro storico di Anagni, esprimono la ricchezza spirituale, la potenza feudale e la grandiosa visione del mondo che i papi anagnini nutrirono.

IL PALAZZO BONIFACIO VIII E GLI ALTRI MONUMENTI DI ANAGNI

Il Palazzo di Bonifacio VIII (o Palazzo Papale), insieme all’intero quartiere Caetani, fu scenografia perfetta del manifesto politico dei pontefici: dimora mirabile e fortilizio. Tra le varie sale affrescate del palazzo, la più nota è sicuramente la famosa Sala dello Schiaffo che ospitò l’oltraggio a papa Bonifacio VIII. Il pontefice asseriva il potere universale ed eterno della Chiesa; contrariamente, il re di Francia Filippo IV il Bello riteneva di non dover rendere conto che a Dio e, mosso da fortissime esigenze finanziarie, rivendicò il diritto di tassare il patrimonio della chiesa in Francia. Il fatto, ricordato anche da Dante nel canto XX del Purgatorio, avvenne il 7 settembre 1303 quando Giacomo Sciarra Colonna, alleato di Filippo IV, a capo di oltre mille uomini, irruppe nel palazzo dove risiedeva il pontefice.

Il palazzo, posto in prossimità della principale piazza del centro storico di Anagni, è aperto e visitabile tutti i giorni (audioguida gratuita sempre inclusa).

Nella parte più antica della città, costituita dalla contrada Castello, si erge poi la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, fatta costruire dal vescovo Pietro di Salerno nel 1072 su un preesistente tempio cristiano. All’interno, tra tanti gioielli artistici, troviamo la Cripta di San Magno nota per gli affreschi con la storia dell’universo, dalla cosmogonia all’Apocalisse, e oggi inserita in un percorso museale.

ANAGNI CONTEMPORANEA: LA MOSTRA PERMANENTE TOMMASO GISMONDI

In un edificio suggestivo, sempre su piazza Innocenzo III, è possibile apprezzare dal vivo anche l’opera del maestro Tommaso Gismondi.

Nello studio-museo appositamente allestito si possono ammirare ancora i calchi in gesso e cera di alcuni dei portali più famosi realizzati dall’artista, oltre ad una vasta rassegna di opere, sculture e dipinti.
Numerosi personaggi illustri, politici, artisti e religiosi hanno ammirato questa mostra, ma la più importante, per l’onore concesso, è stata la visita di SS Giovanni Paolo II nel 1986.

I visitatori possono così veramente godere da vicino l’arte del maestro in compagnia degli eredi che ne continuano a tenere viva la memoria.

ARTIGIANATO ED ENOGASTRONOMIA LOCALE

Sempre in prossimità del Palazzo Bonifacio VIII è possibile trovare una storica bottega di artigianato artistico.

Da oltre mezzo secolo la famiglia Turri realizza «tarsie lignee» coniugando lo stile di un’arte affermatasi in epoca rinascimentale con gusto e tendenze dell’artigianato contemporaneo. La tecnica di lavorazione, completamente manuale, riflette la logica del mestiere d’arte, archetipo di un modello manifatturiero tipicamente italiano che in tutto il mondo viene identificato con la bellezza, con l’eleganza e il prestigio di tradizioni inimitabili.

Con selezionate essenze naturali – dalla più pregiata alla più comune – e un utensile incisore danno vita a qualcosa di veramente speciale: quadri o pannelli, boiserie e complementi d’arredo intarsiati, dal fascino senza tempo.

Imperdibile è poi un giro di gusto e sapori tra le piazze e i vicoli fioriti del centro storico di Anagni, dove le ricette che esaltano la tradizione locale meritano l’attenzione e l’assaggio del turista. Come non gustare le prelibatezze della cucina ciociara, semplice, genuina e ricca di gusto, capace di accontentare anche i palati più esigenti: pensate allo stesso papa Bonifacio VIII che tanto amava il famoso timballo e il panpepato, accompagnato da un buon vino Cesanese del Piglio d.o.c. Volete dargli torto?

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