Nella suggestiva cornice del Museo Colle del Duomo di Viterbo, si è recentemente conclusa l’emozionante mostra personale di Alfonso Talotta, intitolata “Tracce tra passato e presente“. Organizzata da Archeoares, curata dalla dottoressa Francesca Menna e arricchita dal contributo critico della dottoressa Adriana Camilla Caputo, l’esposizione ha rappresentato un viaggio affascinante attraverso il mondo dell’arte contemporanea.
La donazione al Museo Colle del Duomo
La mostra ha offerto al pubblico l’opportunità di immergersi nel ciclo dei “Tracciati urbani” ideato da Talotta nel lontano 1979 e ripreso in forma scultorea nel 2018 durante la mostra “Keramikos”, curata da Lorenzo Fiorucci presso il Centro Culturale di Valle Faul di Viterbo. L’artista ha voluto concludere questo straordinario percorso donando al museo l’opera dal titolo “Tracce (Croce)”, un prezioso contributo che arricchisce la collezione di arte contemporanea del Museo Colle del Duomo.
Talotta spiega che “dopo i Tracciati urbani del 1979/80, c’è stato un momento di transizione prima che io passassi alle installazioni del 1981/82. Tra i Tracciati urbani e le installazioni ho realizzato alcuni lavori che risentono delle mie azioni fatte sulla strada che ho chiamato Tracce.”
La vita e le opere di Alfonso Talotta
Nato a Viterbo il 2 marzo 1957, Alfonso Talotta ha lavorato a stretto contatto con numerosi critici d’arte nel corso della sua carriera. Tra i suoi sostenitori più illustri ricordiamo Mirella Bentivoglio, Claudio Cerritelli, Diego Collovini, Lorenzo Fiorucci e molti altri. Nel 1988 Talotta è stato segnalato da Filiberto Menna sul Catalogo Nazionale dell’Arte Moderna come uno degli artisti italiani più promettenti dell’anno.
Le sue opere più recenti, appartenenti al ciclo dei “Rilievi” del 2023, sono state esposte con grande successo al Salone del Mobile di Milano, a cura dello Studio di Design Beatrice Rossetti per “Gervasoni 1882”.
Prossime Mostre e Appuntamenti
Se siete appassionati di arte contemporanea, non perdetevi l’opportunità di ammirare un “Tracciato urbano” del 1979 nella mostra “Astrazioni/1 – generazione anni50”, curata da Giorgio Bonomi e Lorenzo Fiorucci, presso il Granaio di Deruta a partire dal 20 aprile.
