La plastica da rifiuto può diventare un elemento d’arte?
Strano a dirsi, ma sì. Si può riutilizzare per creare qualcosa di bello.
Le problematiche legate all’uso (e abuso) della plastica sono ben note. Mentre gli esperti avvertono che, continuando di questo passo, entro il 2050 ci sarà più plastica che pesci in mare, c’è chi ha trovato il modo di riutilizzare il materiale incriminato in maniera decisamente creativa. Anzi, meglio: facendone proprio un’opera d’arte!
Riciclare plastica e tanti altri materiali e oggetti presenti nella nostra quotidianità è un esempio che può essere di ispirazione. Non solo è un gesto di rispetto per l’ambiente che permette di ridurre gli sprechi e risparmiare, ma può anche essere bello, divertente e portare a risultati stupefacenti.
La plastica è uno dei flagelli del nostro tempo, ma merita di essere vista anche dall’altra parte della medaglia.
Ormai è impossibile immaginare un mondo senza plastica e l’Arte Contemporanea non fa eccezione, a giudicare dalla massiccia presenza di questa materia in ogni sua forma. La plastica è una vera e propria Icona del Novecento, della società dei consumi e dei suoi valori intrinseci: è colorata, allegra, giocosa, facile e immediata, ma allo stesso tempo è finta, temporanea, instabile, poco resistente, destinata a rovinarsi in fretta. È un medium estremamente duttile, capace di essere trasformato in qualsiasi forma immaginabile, o, al contrario, di essere lasciato amorfo. È un materiale facile da lavorare, trasparente e leggero.
Un esempio per tutti: il PLART di Napoli
L’utilizzo della plastica in arte si dimostra un punto fermo e si apre a forme giocose e sperimentali.
Il PLART di Napoli è il più noto museo in Italia dove gli artisti trasformano i rifiuti in opere d’arte. Non si tratta solo di un passatempo, ma di un percorso culturale sulle dinamiche dello spreco. In questo modo la gente, oltre a entusiasmarsi di fronte ad un’opera anticonvenzionale, impara a rispettare l’ambiente.
La Pergola
A tal proposito voglio ricordare l’opera d’arte realizzata interamente con il riciclo della plastica da Claude Cormier che realizzò un’installazione formata da 90000 palline di plastica, chiamata PERGOLA, per rendere omaggio al pittore e padre dell’impressionismo Claude Monet. Le palline formate da 5 tonalità vanno a rappresentare il glicine, famosa pianta rampicante presente in moltissime opere dell’artista, regalando allo spettatore uno straordinario gioco di luci, ombre e colori, oltre che un suggestivo impatto visivo.