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La Pinacoteca di Palazzo Eroli

All’interno del Museo di Palazzo Eroli, al secondo piano, si trova la pinacoteca: una raccolta di opere che vanno dal XIV al XVIII secolo. Questa collezione è stata concepita per far conoscere, valorizzare e preservare il patrimonio artistico del territorio di Narni.

L’organizzazione, la creazione e l’allestimento di questa pinacoteca abbracciano un arco temporale che fonda le sue origini e le sue problematiche già dalla seconda metà del 1800. Con l’unità d’Italia si disposero l’abrogazione di numerosi ordini religiosi e la confisca dei loro beni immobili accumulati nel corso dei secoli; anche a Narni molti ordini religiosi vennero chiusi e spogliati dei loro beni, come l’interno delle chiese.

La pinacoteca raccoglie molte di quelle opere depredate e vendute sul mercato nel 1800, provenienti dai monasteri e conventi di Narni come Sant’Agostino, San Girolamo, San Domenico, ma anche da alcune chiese limitrofe come Santa Pudenziana. Le opere trovarono ospitalità temporanea nella sala del consiglio del Palazzo Comunale e in altri ambienti dell’edificio municipale. L’idea era di avere una provvisoria collocazione, per poi trovare in futuro una nuova sede espositiva. Con il trascorrere del tempo, non solo non si riuscì a trovare una sede definitiva, ma le opere cominciavano a subire danni, abbandoni, furti e continui spostamenti da un ambiente a un altro, tanto che negli anni sessanta del secolo scorso la collezione risultava dimezzata: trenta dipinti persi su sessanta.

Solo negli anni ’80 si fece strada l’idea di creare un nuovo museo della città all’interno di un palazzo storico, il Palazzo Eroli. La Provincia di Terni e il Comune di Narni, nominarono un gruppo di lavoro per un progetto di fattibilità, con il proposito di allestire una pinacoteca all’interno del palazzo. Il percorso ideato, che è quello attuale, si snoda attraverso sette sezioni dove le opere sono esposte in dialogo con i monumenti della città in cui esse furono conservate per secoli, con pannelli, foto e immagini, per capire il contesto storico.

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