Sembra che la Chiesa di San Martino sia la più antica di Tarquinia. La facciata in stile romanico, attestato frequentemente in città, si mescola ad influssi molteplici, evidenti nelle sfumature di stampo pisano, fino ad elementi architettonici di matrice araba, segni che ne denotano diverse fasi di realizzazione.
Divisa in tre navate da un doppio ordine di pilastri, ciò che ne rimane, nella parete di sinistra, è un affresco effigiante S. Anna insieme alla Vergine e il Bambino, databile al XV secolo.
La tradizione conferma l’antichità della Chiesa mediante due donazioni ed un placito del XI secolo d.C, anche se quegli elementi di stampo pisano commisti ad influssi arabi ne spostano la realizzazione almeno al secolo successivo. La medievale Corneto, limitata nell’entroterra dal primato di Viterbo, avrebbe recuperato l’accesso sul mare tramite l’antico porto di Tarquinia, stringendo accordi con le Repubbliche marinare e in particolar modo con Pisa. Un riscontro dell’evento storico si rintraccia nel partito decorativo della facciata, divisa in due da una cornice bicroma, tipica infatti delle maestranze pisane. L’analisi dei mutamenti storico-urbani della zona intorno a S. Martino ha prodotto una serie di ipotesi riguardanti le possibili variazioni della forma e della struttura della chiesa. Data l’assenza di documentazioni iconografiche, si è cercato di elaborare un processo di ricostruzione, verificabile attraverso l’osservazione diretta, l’attendibilità delle fonti bibliografiche, oltre alla interpretazione del carteggio originale esistente. La struttura iniziale, databile intorno al XII secolo, è caratterizzata da una pianta rettangolare con interno basilicale a tre navate, divise da tre coppie di colonne, e terminanti con tre absidi.
La prima modifica si ebbe nel XIV secolo, quando si aprirono due finestre lungo le navate laterali per conferire maggior luce all’edificio; successivamente, furono costruiti dei portici in adiacenza al corpo centrale della chiesa. Si è, perciò, supposto che tali interventi si susseguirono nel corso del XV e del XVI secolo. Ma già a questa altezza cronologica sembra che la Chiesa fosse entrata in una fase di abbandono, comportandone nel XVII secolo l’inglobamento alla Cattedrale di Santa Margherita, ora conosciuta come Duomo di Tarquinia.
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