#smallmuseumtour è stata ideata per i musei che sono presenti su Twitter. E’ un tour virtuale ma è soprattutto un modo “slow” di fare comunicazione digitale rispetto a quanto offre attualmente il web e, in particolare, il mondo dei social network, favorendo maggiormente l’aspetto umano e relazionale: non un bombardamento di immagini, quindi, ma un numero limitato di foto e di brevi video, illustrati e commentati dai curatori dei musei, e sui quali intessere un dialogo informale con il pubblico; non centinaia di musei tutti insieme, come accade in altre manifestazioni, come #MuseumWeek o #AsktheCurator, per esempio, ma un solo museo alla volta. Riteniamo che con queste modalità, i musei – protagonisti settimanalmente del tour virtuale di un’ora – abbiano davvero l’opportunità di instaurare un legame speciale ed esclusivo con i propri followers, lasciando una traccia significativa e un ricordo più duraturo. Non si tratta, quindi, di una “strategia” di engagement, termine tanto diffuso da alcuni anni nel settore museale, ma piuttosto cercare di “umanizzare” la comunicazione digitale. Questa è “cultura dell’incontro”, è una risposta al bisogno di condivisione. Non si ricerca la perfezione delle immagini in alta definizione, ma piuttosto lo stimolo a dare vita ad una comunità che dialoga e interagisce esattamente come se ciascuno, da luoghi diversi, stesse partecipando alla stessa visita guidata, sia che ci si proponga di programmare, poi, una visita reale in quel museo, sia che ciò sia impossibile. Uno degli obiettivi di #smallmuseumtour, infatti, è quello di offrire la possibilità di svolgere una visita virtuale, ma ricca di emozioni e di sensazioni positive, anche a coloro che per vari motivi, non hanno modo di recarsi fisicamente in quei musei. La tecnologia da sola non basta ma se a questa uniamo il fattore relazionale, allora anche una visita virtuale può trasmettere emozioni.
Come funziona #smallmuseumtour? Si svolge due volte l’anno, in tarda primavera e in autunno. In questi due periodi si organizzano i tour virtuali, uno alla settimana, in genere per circa due mesi. Il tour ha la durata, come si è accennato, di un’ora circa, durante la quale, attraverso immagini, link e brevi video, i musei si raccontano e iniziano a dialogare con i propri followers, rispondendo alle domande che vengono loro poste tramite i tweets.
Quest’anno hanno già partecipato il Museo del Vetro e della Bottiglia di Montalcino (SI), e due musei stranieri, il Museu de Favela (MUF), di Rio de Janeiro, e l’Helston Museum. Dopo il Museo del Colle del Duomo di Viterbo parteciperanno anche il Museo della Cattedrale di Ferrara, il Polo Museale dell’ATAC, Roma, il Museo del cavallino della Giara, Parc Genoni (OR) e il Museo “Contus de Arrejolas”, Cagliari.
Caterina Pisu
Associazione Nazionale Piccoli Musei (APM)
Per ulteriori informazioni: http://piccolimusei.weebly.com/smallmuseumtour.html
Per visionare l’elenco dei musei che hanno partecipato fino ad oggi: https://www.pinterest.com/piccolimusei/smallmuseumtour/