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Il calice di Lille e quello di Canepina a confronto.

Nella città di Lille è presente un bellissimo Museo delle Belle Arti ove è conservato un calice del XV secolo. Questo recipiente ha molte similitudini con il calice di Canepina del Polo monumentale Colle del Duomo.

LA STRUTTURA

Il calice di Lille si compone di tre parti:

  • la base è decorata con sei medaglioni con figure di santi;
  • l’asta interrotta da un nodo, cioè un elemento sporgente, adornata anch’essa con figure di santi;
  • infine la coppa. In quest’ultima sono presenti segni evidenti dell’importante intervento di restauro subito con la sostituzione della coppa. L’attuale ha sostituito un elemento più antico e meno svasato. Questo tipo di modifiche erano comuni e riflettono i cambiamenti di gusto delle varie epoche. Naturalmente non si può escludere che tali riparazioni abbiano avuto luogo a seguito di un incidente.

Questa forma è tipica della produzione di Siena.

 

LE TECNICHE

L’ipotesi sull’origine senese è rafforzata dalle tecniche utilizzate, quali:

  • la decorazione con motivi geometrici e vegetali cesellati;
  • l’uso di smalti traslucidi e opachi. Il processo di produzione di smalti venne introdotto a Siena nell’ultimo terzo del XIII secolo, prima di essere esportato a Parigi ed in altre città europee.

Il successo dell’oreficeria senese portò alcuni artisti a firmare le loro opere, sicuramente un buon modo per farsi conoscere. Su questo calice è presente un’iscrizione che ricorda il nome dell’artigiano “NICO / LAUS tregua / Nuci / X ME F / CSI”, “Nicolò da Treguanuccio mi fece”.

Notevoli sono i medaglioni raffiguranti santi. Sono stati utilizzati smalti traslucidi in argento. Questi smalti colorati ma semi trasparenti venivano applicati sulla parte di argento dove era stato inciso un disegno che in tal modo rimaneva visibile. L’effetto ottenuto è simile alla vernice e grazie a questa tecnica si aumentavano gli effetti di chiaroscuro.

Per maggiori informazioni visitate la pagina dedicata nel sito del Museo.

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