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Montaigne nella Tuscia (1580)

Michel de Montaigne realizzò tre viaggi nella Tuscia, anche se di durata differente, ed in particolare l’ultimo estremamente fugace.

Tra il 1580 e il 1581 visitò numerose città della Tuscia, da Acquapendente a Ronciglione, passando per i più importanti centri del viterbese con particolare attenzione alle stazioni termali.

Dopo Montefiascone, giunse a Viterbo dove notò, come sottolinea lui stesso nei suoi scritti, la presenza di case molto belle, di molti artigiani, di belle strade e di tre fontane. Nel viaggio di andata verso Roma il suo sostare fu breve e nel Journal de voyage registrò solo questo:

“Nous en partîmes matin, et vînmes à traverser une belle plaine et fertile, où nous trouvâmes Viterbo, qui avait une partie de son asiette couchée sur une croupe de montagne. C’est une belle ville, de la gran deur de Senlis. Nous y remarquâmes beaucoup de belles maisons, grande foison d’ouvriers, belle rue et plaisantes; en trois endroit d’icelle, trois très belles fontaines. Il s’y fû arrêté puor la beauté du lieu, mais son mulet qui allait devant ètait dèjà passé outre.”

Nel 1581, dal 26 al 30 settembre, Montaigne fu nuovamente nella Tuscia. Questa parte delle sue memorie furono scritte direttamente in italiano e, in particolare, a riguardo del Bagnaccio si espresse in questi termini:

“… e fa una schiuma, e fece bianca. Di questa polla d’una banda nasce un condotto, il quale mena l’acqua a duo bagni che sono in una casa vicina. La qual casa è sola con assai stanzette, ma cattive. Non credo, che ci sia gran calca. Se ne beve sette giorni dieci libre per volta: ma bisogna lasciare l’acqua un po’ a rinfrescare prima, per levarli quel calore, come si fa al bagno di Preissac. Il bagno si prende altrettanto…”

Montaigne, successivamente, visitò Viterbo e le numerose terme. Raggiunse, poi, Villa Lante a Bagnaia che “prima ha l’acqua di fontana viva, che non ha Tivoli; e tanto abbondevole ch’ella basta a infiniti disegni”; proseguì il viaggio nel palazzo Farnese di Caprarola da cui rimase affascinato e colpito in particolare dalla sala del Mappamondo.

 

Per maggiori informazioni sull’argomento:

Boccara, Michel de Montaigne e l’itinerario termale in “Viterbo e le sue Terme”, Viterbo 2004

Per informazioni sulle terme di Viterbo da un punto di vista archeologico:

A.Milioni, “Le terme romane di Viterbo”, Edizioni Archeoares, Viterbo 2014

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