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La via Francigena

Il sistema viario nella penisola italiana è stato e rimane profondamente influenzato dalle scelte itinerarie dei romani, che avevano individuato le vie naturali per i collegamenti con le varie parti dell’impero.

Per raggiungere la Gallia (attuale Francia) si erano basati sulla via Aurelia; questa, seguendo la costa tirrenica, rappresentava il collegamento più diretto con il mondo occidentale. Avevano considerato la possibilità di passare per i valichi alpini, in particolare attraverso la val di Susa e la valle d’Aosta. La via che risulta dallo sviluppo di questi due accessi alpini e dall’utilizzo di tratti di vie consolari romane è quella che chiamiamo per convenzione via Francigena.

La via Francigena nasce in realtà come strada longobarda, come necessità politica e militare dei vari ducati longobardi di trovare tra loro un collegamento sicuro e praticabile. Il contrasto con i bizantini li obbligava ad allontanarsi dalle coste e cercare una via interna più difendibile. Questa via si prolungherà a sud verso Roma e a nord oltre le Alpi, soprattutto dopo che i longobardi vennero sconfitti dai franchi. Assicuratosi il controllo dei valichi alpini, questi si collegheranno con il loro territorio attraverso la val di Susa e quella di Aosta. Utilizzando, così, gli stessi criteri dei longobardi; ovvero grazie alla militarizzazione di alcuni tratti e allo sviluppo di una politica di fondazione di insediamenti religiosi nei punti strategici. La Francigena diventa in questo modo il principale sistema di comunicazioni tra il mondo franco e Roma.

La cristianizzazione delle popolazioni del nord Europa spinse una grande quantità di fedeli a mettersi in cammino per raggiungere la Città eterna.

A Roma giungevano sovrani in cerca dell’investitura papale e moltitudini di pellegrini, formate da uomini e donne di ogni estrazione sociale. Tutti volevano fortificare la loro devozione, fare penitenza o assolvere un voto, portando testimonianza della propria fede presso le tombe degli apostoli martiri Pietro e Paolo. Da qualsiasi borgo, villaggio, città dell’Europa medievale si partiva alla volta dei luoghi santi, seguendo per lo più strade sterrate; solo in parte erano percorsi i tratti della viabilità romana. La frammentazione politica dei territori, le guerre e gli sconvolgimenti ambientali obbligarono i pellegrini a percorrere nel corso del tempo vie diverse o alternative. E’ per questo motivo che si realizzò in tutta Europa una immensa rete di percorsi che spesso si intersecavano tra loro. Questo itinerario già dalla fine del I millennio si identificava come “via Sancti Petri” o anche come “via Romea“, proprio perché conduceva al centro della cristianità. Oggi prevale la definizione di “via Francigena“ (via dei Franchi), anche se effettivamente nelle fonti antiche questo termine fu usato per designare il tratto toscano dell’itinerario. La via Francigena viene infatti nominata per la prima volta in un documento dell’876, conservato nell’abbazia di san Salvatore del monte Amiata. In questo testo si cita la strada nel suo passaggio nella zona della val d’Orcia; nella valle dove ora transita la via Cassia, nel tratto sotto Radicofani.

Il percorso della via Francigena può essere ricostruito sulla base delle descrizioni dei luoghi e degli abitati incontrati lungo la strada che alcuni pellegrini scrissero come ricordo di viaggio.

Le più antiche e significative di queste “guide”, da cui si colgono anche le variazioni di percorso subite nel tempo dalla via, si datano tra il X e il XIII secolo. La più completa memoria, così considerata dagli studiosi, è quella lasciataci dal vescovo Sigerico (990-994) il quale, ricevuto da papa Giovanni XV il pallium arcivescovile, nel ritornare a Canterbury, sua sede, elenca le 80 tappe con cui è suddiviso il percorso tra Roma e Calais. Di grande rilievo per la comprensione del tracciato medievale della Francigena è il resoconto del viaggio a Roma e Gerusalemme, compiuto tra il 1151 e il 1154, del monaco islandese Nikulas di Munkathvera. Si tratta di un testo che riporta, oltre l’itinerario, le devozioni compiute, la descrizione dei luoghi santi visitati; lasciando pure intravedere l’espressione della cultura e degli interessi dell’autore.

Egli racconta il rito della benedictio perarum et baculorum usata per la partenza del pellegrino.

Il cerimoniale consiste essenzialmente nel consegnare al pellegrino il bordone e la bisaccia; gli oggetti, cioè, che maggiormente gli serviranno lungo il cammino e che lo avrebbero identificato ovunque. Erano infatti rispettivamente allegoria della fede su cui doveva appoggiarsi e della carità indispensabile per il suo viaggio. Il bordone era un bastone di legno alto e robusto, con una punta di metallo; era usato per sorreggersi ma anche come strumento di difesa contro gli animali selvatici che si potevano incontrare lungo il cammino; con il trascorrere del tempo una serie di indumenti costituirono l’uniforme distintiva del pellegrino. La sanrocchina, schiavina o pellegrina era un corto mantello; il petaso, un cappello a falde larghe rialzato davanti e legato sotto il mento; e la scarsella era una piccola borsa che si appendeva alla cintola o si portava a tracolla.

Il tragitto della Via Francigena toccava diverse località.

Per grandi linee, valicate le Alpi in val d’Aosta (Gran S. Bernardo), attraversava il Piemonte e, nella pianura Padana, raggiungeva Pavia, Piacenza e Parma; superava la catena appenninica al passo della Cisa e, dopo aver toccato Lucca e San Gimignano, arrivava a Siena. Lasciata la Toscana entrava nello Stato Pontificio a Centeno, lambiva Proceno e attraversava Acquapendente; sfiorava S. Lorenzo alle Grotte e poi, ricalcando il tracciato dell’antica via Cassia a partire da Bolsena, passava per Montefiascone, dirigendosi a Viterbo. Da qui fino a Sutri, il tracciato si sdoppiava, affiancando all’antico itinerario di fondovalle un percorso di montagna; questo, seguendo la via Cimina, toccava l’abbazia di S. Martino al Cimino e Ronciglione. Superate Sutri e Monterosi, si raggiungeva finalmente Roma, meta agognata di un lungo viaggio.

 

Sara Catanese

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