
Giuseppe Sandri
Seconda metà del XIX secolo
cm. 105 x 75
Copia di un originale di Guido Reni realizzato da Giuseppe Sandri per il Cardinale Gaetano Bedini, vescovo di Viterbo.
In primo piano è presente una figura femminile identificata come la Maddalena penitente, mentre in alto a destra sono raffigurati due angeli.
La scena si svolge al tramonto, in un’ ambiente roccioso e fa da sfondo un paesaggio rupestre.
La Maddalena è abbigliata con una veste bianca ed è avvolta in un lungo mantello grigio. Il capo, che poggia leggermente sulla mano desta, è attorniato da una sottile aureola dorata che lascia intravedere una parete rocciosa alle sue spalle. Dal capo partono lunghi capelli castani che scendono soffici sul suo corpo. La Maddalena distende il suo braccio sinistro fino a toccare il teschio, tradizionale attributo iconografico della santa penitente. I piedi sono incrociati e, le gambe leggermente distese, conferiscono dinamismo alla figura anche se seduta e apparentemente immobile.
La santa, dallo sguardo assorto, è circondata da vari oggetti poggiati sulla roccia quali ortaggi in basso a sinistra, due libri sovrapposti accanto al teschio e la croce.
Gli angeli giungono dall’alto e si rivolgono alla santa: uno di loro ha le braccia aperte e accoglie le sue preghiere di penitenza e un velo verde copre le sue nudità; mentre il secondo angelo ha gli occhi socchiusi, indietreggia e si sostiene all’altro.
Alle loro spalle si intravede in lontananza un albero spoglio e si staglia il tramonto del sole.
Sul retro è visibile l’iscrizione:
“Bolognese Giuseppe Sandri fecce per commissione di S.E. Monsignor G.BEDINI Commissione Pontificia Straordinaria per le Legazioni e Prolegati della Provincia di Bologna”
BIBLIOGRAFIA
– F. Pietrini, I vescovi e la diocesi di Viterbo,Viterbo 1948, pp. 107-108.
– Archivio Diocesano di Viterbo, Inventario del capitolo e della mensa vescovile, Viterbo 1865.
– Archivio Diocesano di Viterbo, Inventario dei mobili esistenti nei palazzi vescovili di Viterbo,Toscanella e Palanzana, Cancelleria vescovile di Viterbo 1866, n 232. prot. gen.