Nel Regno di Tiburzi di Adolfo Rossi (a cura di Giuseppe Bellucci)

Nel Regno di Tiburzi di Adolfo Rossi (a cura di Giuseppe Bellucci)

Nel 1893 il cronista della “Tribuna” Adolfo Rossi diede alle stampe “Nel Regno di Tiburzi”, con il quale il giornalista racconta il processo ai manutengoli di Tiburzi e Fioravanti. L’occasione fu propizia al Rossi per esplorare i luoghi che ancora proteggevano il più famoso brigante maremmano, restituendoci così un quadro puntuale delle condizioni socio-culturali della vita nelle campagne tra Lazio e Toscana alla fine del XIX secolo.
Il volume del 1893, benché rappresenti un caposaldo per la conoscenza del brigantaggio, conteneva diverse imprecisioni alle quali si è cercato di sopperire inserendo, in questa nuova edizione, un apparato critico puntuale ed esaustivo.
Le appendici inserite nel testo sono opera di Samuele De Santis e Donatella Arduini.
ISBN: 9788899822316
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15,00

“Nel Regno di Tiburzi” è un volume che tutti coloro che vogliono informarsi sul brigantaggio Maremmano della seconda metà dell’800 devono conoscere.
Il brigante Domenico Tiburzi evase il primo giugno del 1872 dalla casa di pena di Tarquinia. Per più di vent’anni fu latitante nei circondari di Viterbo, Civitavecchia e Grosseto. Dopo aver fatto parte della banda Biscarini, liberatosi di parecchi rivali e concorrenti, divenne il vero padrone di una vasta estensione di territorio. Questa zona aveva per centro i pittoreschi boschi di Montauto  e le macchie impenetrabili del Lamone e dell’Elceta. L’autorità di pubblica sicurezza non fu mai capace di prenderlo. Il cronista Adolfo Rossi visitò i luoghi in cui visse Tiburzi e i boschi nei quali avvennero gli scontri tra briganti e carabinieri; le risse mortali tra briganti e briganti e dove Tiburzi punì i delatori. Le sue lettere descrittive (di cui si occuparono anche giornali esteri come il Figaro) sono raccolte in questo volume. Sono state rivedute e aumentate dall’autore. Esse formano una storia esatta del brigantaggio intorno a Roma nell’ultimo ventennio e danno una idea così giusta dei luoghi, che dopo averle lette pare di esserci stati.
GIUSEPPE BELLUCCI è nato a Blera (VT) il 28 marzo 1950. Ha ricoperto la carica di ufficiale superiore dell’Arma dei Carabinieri ed é Cavaliere al merito della Repubblica. Collabora con giornali on-line e riviste con articoli e illustrazioni. Pittore e disegnatore autodidatta ha allestito mostre e conseguito premi. Ha sempre seguito con vivo interesse il fenomeno del brigantaggio maremmano approfondendo molto l’argomento. Tra le sue passioni merita un posto privilegiato la cultura dell’ottava rima, scritta e cantata. Per i nostri tipi è autore del volume “Da Cellere a Capalbio. Fatti e misfatti del brigante Tiburzi” (2017).