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Lux in tenebris. Per una antropologia del Natale

Lux in tenebris. Per una antropologia del Natale

Il volume curato dal prof. Fulvio Ricci, Lux in tenebris. Per una antropologia del Natale, ci guida attraverso la scoperta del Natale, festa cristiana per antonomasia, che affonda le sue radici in culti ancestrali e riti pagani. Attraverso un’analisi antropologica l’autore analizza il periodo natalizio in tutte le sue sfaccettature più complesse e meno conosciute: le celebrazioni del Sol invictus e del dio Mithra; la cristianizzazione del Natale; la funzione del dono e delle figure ad esso connesse che ci portano dalla Sicilia, dove i regali ai bambini sono portati dai morti, fino all’arco alpino dove è la chiassosa masnada dei Krampus, demoni terrificanti tenuti a bada da san Nicola che porta doni e spavento ai piccoli. Gli undici giorni e le dodici notti comprese tra Natale ed Epifania che segnano il periodo dove avviene il raccordo calendariale sole/lunare, notti critiche e pericolose durante le quali tutto può accadere ed i morti transitano tra i vivi.
Il libro si conclude con un breve ma approfondito saggio sul presepe, sua genesi ed evoluzione che rende il volume ancora più ricco di suggestioni e che farà conoscere al lettore il Natale sotto un’altra luce!
ISBN: 9788899822170
Categorie:

18,00

Dalla Prefazione di Marco D’Aureli
E’ a cavallo tra l’ultimo giorno di ottobre e il primo di novembre che inizia la storia raccontata da Fulvio Ricci. Lux in tenebris. Per una antropologia del Natale è un trattato di antropologia storica di impianto tradizionale. La cifra che conferisce un tocco di originalità risiede nell’Autore; nella sua capacità di eleggere a fonti privilegiate opere d’arte sia di natura colta, sia di natura popolare. Il prof. Ricci interpreta le ragioni culturali, le dinamiche e gli esiti di quel processo culturale attraverso il quale molte feste del passato sono arrivate fino a noi. Un pò come fossero veri e propri fossili culturali; concrezioni di miti e riti che da un passato remoto sono approdate alla contemporaneità pressocché immutate nelle loro strutture profonde. Le pratiche, le credenze che passano sotto la lente dello studio di Fulvio costituiscono a tutti gli effetti quello che ormai correntemente si chiama patrimonio culturale immateriale. I beni immateriali sono quelli che sono esperibili nel momento in cui vengono performati e che per essere fruiti devono di volta in volta essere rieseguiti. Grazie all’antropologia si documentano gli eventi ogni volta che si ripetono. Perché è vero che una festa appare ogni anno uguale a sé stessa; ma è anche vero che di volta in volta cambiano molte cose che fanno sì che quella festasi cariche di significati nuovi.
FULVIO RICCI collabora dal 1997 con l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo. Dal 2007 è coordinatore scientifico della rivista Informazioni (ISSN 2036-6264) della Provincia di Viterbo. Nell’anno accademico 2010-2011 ha tenuto il corso di “Iconologia e Iconografia” presso l’Accademia “Lorenzo da Viterbo”. Autore di innumerevoli articoli e saggi di storia dell’arte su riviste specializzate e lavori miscellanei, è stato anche curatore di numerose mostre d’arte. Da anni si occupa dello studio e divulgazione della ricchissima produzione artistica presente sul territorio della provincia di Viterbo.
per info sulle pubblicazioni del prof. Ricci https://www.archeoares.it/prodotto/il-nudo-nellarte/  https://www.archeoares.it/prodotto/museologia-e-storia-dellarte-nella-tuscia/