La quarantena ha spinto ognuno di noi a cercare di dare un nuovo ritmo alla vita. Una vita che credevamo sospesa ma che in realtà sta continuando attraverso nuove e diverse forme, spazi più ristretti e, per tanti, meno persone vicine fisicamente.
C’è però chi non si è mai sentito confinato e ha sfruttato la limitazione fisica aprendo la strada all’immaginazione. Parlo di tutti coloro che vivono di arte, la maggior parte dei quali non ha dovuto modificare il proprio modo di lavorare, perché alleato del silenzio e dell’isolamento.
Abbiamo chiesto ad alcuni artisti di raccontarci la loro esperienza durante questo particolare periodo di emergenza e vogliamo condividere con voi le loro “risposte”.
Questa è quella di Alfredo Laviano
BIOGRAFIA DI ALFREDO LAVIANO
Nato ad Amandola (FM), Alfredo Laviano cresce in un ambiente frequentato da artisti e musicisti. Inizia da piccolo a studiare musica sotto la guida del nonno paterno, maestro di clarinetto. Nel 1994 si diploma al Conservatorio in percussioni. Collabora con numerosi musicisti jazz, suonando in Italia e nel mondo.
Parallelamente alla musica, sin da bambino dimostra un forte interesse per la natura e le arti figurative; frequenta l’Istituto d’Arte, dove incontra il Maestro G. Pende, il quale svolge un ruolo fondamentale nella sua vita, spronandolo dal punto di vista artistico e non solo.
Il suo rapporto con la pittura è però conflittuale: ha nel corso della sua vita lunghi periodi di pausa e riflessione.
Le esposizioni principali
Nel 2015 partecipa alla 65^ Rassegna Internazionale d’arte premio G.B. Salvi, nel 2017 al premio Caresio di Torino, espone in occasione del Festival Moncalieri Jazz 2017 (Moncalieri e Torino), a Fermo presenta la sua prima personale “Segni Suoni Sapori”; nel luglio 2017, Spazio Sibilla Arte personale “Musica Visiva” 2018, Premio Byron città di Terni 2018 (3° classificato), Artista da Museo 2019 Monreale, Premio città di Parigi 2019, Cultura Identità 2019, Energia Creativa 2019 (Venezia-Fermo), Art in Progress 2019 Santa Maria la Nova Napoli). L’Arte si Mostra (febbraio 2020) Palazzo Ferrajoli, Roma.
L’altra grande passione è la cucina che in età adulta si trasforma in un vero e proprio lavoro: oggi è un musicista e un apprezzato cuoco a domicilio.
La sua prerogativa è di essere un artista multiforme, istintivo e inquieto; si esprime con lo stesso impeto e passione in tutte e tre le forme d’arte: musica, pittura e cucina, che lui stesso considera forme espressive simili e complementari.
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Giuseppe Rossi