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Montefiascone si trova nell’alta Tuscia viterbese ed è situato a circa 600 metri di altezza, risultando il comune più alto della provincia di Viterbo, da cui dista appena 15km.

La città domina il Lago di Bolsena e offre dalla sua splendida Rocca un panorama mozzafiato che ha affascinato molte personalità dai pontefici che vi abitarono fino ai nobili europei chi si cimentavano nel Grand Tour.

Per la sua posizione strategica – ampio controllo del territorio, altezza del colle, controllo del lago e della via cassia – Montefiascone è stata molto frequentata dai papi nel medioevo e nel rinascimento, ed è rimasta a lungo nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia. La Rocca fortificata, posta nel punto più alto della città, garantiva non solo un bel panorama ma anche rifugio e protezione quando necessario.

Montefiascone poi è nota ai più per la produzione di un vino bianco dal curioso nome Est!Est!Est!

 

La Rocca dei Papi

Posta in cima al Colle Falisco, ad un’altezza di circa 600 m, da qui si può ammirare uno splendido panorama sul lago di Bolsena.

Sul territorio sono stati rinvenuti reperti di epoca etrusca, ma il periodo di massimo splendore fu il Medioevo. La città venne frequentata da molti pontefici e gli stessi cittadini edificarono delle prime fortificazioni già in tempi molto antichi. Tuttavia è da attribuire alla volontà di papa Innocenzo III la scelta di una più organica fortificazione e la nascita di una vera Rocca.

Sul colle fu così innalzata la fortezza simbolo del potere politico ed istituzionale del papato, scelta inizialmente anche come sede del Rettore del Patrimonio di S. Pietro in Tuscia (provincia cardine dello Stato Pontificio).

Durante il periodo della cattività avignonese, la Rocca di Montefiascone costituì il centro degli affari politici dell’intero Patrimonio di San Pietro in Tuscia, termine con cui si indicava l’attuale provincia di Viterbo. Ebbe un ruolo cruciale soprattutto grazie alla presenza e l’attività del cardinale Egidio Albornoz.

Verso la fine del XV secolo Alessandro IV avviò un programma di adeguamento militare delle rocche papali. Antonio da Sangallo il Vecchio disegnò un progetto di ristrutturazione della rocca di Montefiascone. L’obiettivo era adattarla alle nuove esigenze belliche sorte con l’uso della polvere da sparo e dei cannoni.

Nei primissimi anni del XVI secolo, papa Giulio II ordinò la continuazione dei restauri della Rocca. Leone X successivamente affidò la direzione della fabbrica ad Antonio da Sangallo il Giovane.

A quest’ultimo grande architetto rinascimentale è dedicato il museo allestito al piano terra della Rocca a cui si accede tramite un cortile che conserva interessanti scavi archeologici.

Dallo stesso cortile interno si accede anche alla Torre del Pellegrino che in cima è dotata di un potente cannocchiale che permette di vedere territori appartenenti a diverse regioni del centro Italia.

INFO. 340 4797653
Prenotazioni: https://www.archeoares.it/rocca-dei-papi-montefiascone/

 

La chiesa di San Flaviano

L’edificio sorge lungo la via Cassia alla base del colle Falisco. Venne edificata in luogo di una precedente chiesa intitolata alla Madonna a partire dall’XI secolo.

Oggi si presenta con impianto costituito da due chiese sovrapposte organizzate in tre navate, anche se in origine era stata probabilmente pensata a pianta ottagonale.

La facciata è caratterizzata da tre grandi archi ogivali e dalla loggia coperta che li sovrasta. All’interno particolarmente notevoli sono le decorazioni dei capitelli e l’acquasantiera.

La decorazione ad affresco delle navate laterali e parte della controfacciata sembra risalire al XIV secolo e vede raffigurazioni delle vite dei Santi e di Gesù.

 

La chiesa di Santa Margherita di Antiochia

L’impulso alla costruzione dell’edificio venne dall’elevazione a diocesi di Montefiascone da parte del pontefice Urbano V (in carica come pontefice tra il 1362 ed il 1370 quando ancora la sede era ad Avignone). Il pontefice conosceva bene la città perché vi aveva trovato rifugio dopo alcuni tumulti che ancora agitavano Roma nonostante l’opera del card. Egidio Albornoz.

La cattedrale, ovviamente, subì notevoli trasformazioni nelle diverse epoche a causa dei mutamenti nel gusto e degli interventi di restauro.

Almeno tre sono gli interventi da ricordare: le opere del Sammicheli nella cripta, la nuova cupola progettata da Carlo Fontana nel 1670 (tra le più grandi d’Italia si impone nello skyline della città) e la facciata ottocentesca incorniciata dai due campanili.

 

L’incredibile storia dell’Est!Est!Est!

Forse non tutti sanno perché il vino di Montefiascone ha questo curioso nome legato ad una storia con tratti leggendari.

Nel 1111 Enrico V di Franconia, allora re Germania, si stava recando a Roma per ricevere da Pasquale II la corona di imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche il vescovo tedesco di Augusta, Johannes Defuk (o forse Deuc, De Fugger, Fugger). Appassionato del buon vino, il prelato aveva ordinato al servo Martino di precederlo lungo la strada, in modo da individuare le taverne con il vino migliore e segnarle con la scritta “est” (ossia: “c’è”, sottinteso “il vino buono”). Così il servo si comportò, anticipando il suo signore sul percorso; arrivato nella cittadina di Montefiascone, nel Lazio settentrionale, trovò del vino talmente buono che ripeté per tre volte il segnale convenuto con l’aggiunta di sei punti esclamativi. Così, accanto alla porta dell’osteria, scrisse a grandi lettere: “Est! Est!! Est!!!”.

Lungo la via di ritorno Defuk non resistette alla voglia di assaggiare nuovamente quel vino meraviglioso; questa volta, probabilmente, esagerò con le bevute, si ammalò e morì. Venne seppellito a Montefiascone, nella chiesa di San Flaviano, dove è possibile ancora visitare la sua tomba, sulla cui pietra è incisa la seguente iscrizione, fatta scrivere, sembra, dal fedele servo Martino:

“Est! Est!! Est!!! pr[opter] nim[ium] est hic jo[annes] de Fuk do[minus] meus mortuus est”

“Est! Est!! Est!!! Il mio signore Iohannes Defuk è morto per aver esagerato”.

Se anche voi gradite assaggiare qualche prodotto tipico del territorio, magari senza esagerare come Defuk, non dimenticate che all’interno dei locali della Rocca dei Papi è sita l’Enoteca Provinciale della Tuscia.

 

Percorsi alternativi

Se siete degli amanti dell’avventura e preferite visitare il posto in maniera differente rispetto alla solita passeggiata per le vie del borgo, l’offerta nell’area è piuttosto ampia. A questo link trovate una serie di attività che il territorio offre per la sua natura morfologica e che sicuramente vi incuriosiranno.

Grazie alla presenza del lago, alle distese boschive, ai paesaggi di collina e montani ci si può davvero sbizzarrire. Se desiderate incamminarvi nel verde considerate che sono spesso organizzate escursioni, gite in trekking, ciclismo in mountain bike ed esperienze a cavallo. Gli amanti del lago potranno invece sfruttare anche altre attività come la vela, il surf o la pesca.

 

Francesco Aliperti

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