
Un cardinale, tre itinerari diversi dal sapore medievale
Cos’hanno in comune la Rocca di Narni, Viterbo e Montefiascone? La figura di Egidio Albornoz, intrepido cardinale che arrivò in Italia nel 1353.
Scopriamo di più.
Rocca Albornoz, Narni
Fortezza, rifugio, ma anche carcere. Questo e molto altro ancora è stata la Rocca di Narni.
Eretta nel 1367 per volere del cardinale Egidio Albornoz, poco prima della sua morte improvvisa, sui resti di un primitivo insediamento militare costruito da Federico Barbarossa.
Nel 1449, per l’epidemia di peste, vi si rifugiò Niccolò V (1447-55), il quale fece eseguire numerose opere difensive dall’architetto Bernardo da Settignano.
La sua robusta cinta muraria sopportò non pochi assalti, tra cui quello delle truppe lanzichenecche di ritorno dal Sacco di Roma (1527), di cui porta ancora i segni.
Nel 1568, con l’accusa di aver ucciso senza motivo un servitore, vi fu rinchiuso Francesco Cenci (1549-98), nobile romano dai costumi crudeli e dissoluti.
Dal 1834 al 1906 divenne carcere, arrivando ad ospitare anche 300 detenuti.
Attualmente è patrimonio comunale e, dopo anni di restauri, è tornata all’antico splendore. Immersa in un suggestivo paesaggio circondato da olivi, gode di uno splendido panorama sulla zona circostante, il centro storico di Narni, con Terni all’orizzonte e la bellezza naturalistica della Val Nerina. Internamente ospita una cappella e una cisterna in travertino che si apre sul cortile. Al primo piano si trova la residenza signorile, con il famoso Salone d’onore, con decorazioni affrescate.
Rocca Albornoz, VT, sede del Museo Nazionale Etrusco
Anche la sua costruzione (1354) si deve al cardinale spagnolo Egidio Albornoz, inviato da Avignone, dopo il trasferimento in Francia della sede papale, per ristabilire l’ordine nei domini pontifici.
La Rocca Albornoz di Viterbo nacque con la funzione di presidio militare.
Con il pontificato di Giulio II Della Rovere si diede il via ad una serie di interessanti interventi: nel 1506, infatti, il Pontefice affidò i lavori all’architetto Donato Bramante, a cui si devono il cortile e la fontana centrale. Con il progetto del Bramante, il palazzo abbandonò l’impronta prettamente militare per trasformarsi in un palazzo rinascimentale. Fu Paolo III Farnese, successore di Giulio II, a portare a termine l’opera: volle cambiare l’aspetto un po’ austero della struttura per adattarlo ai cambiamenti e ai gusti del tempo. Ingentilì la sua rigida immagine con una nuova e più elegante struttura ed un lungo loggiato con un’iscrizione a testimonianza del suo operato. In seguito, l’edificio subì cambiamenti d’uso che lo videro adibito anche a caserma fino al 1981, anno in cui, dopo i lavori di recupero, venne destinato a sede museale.
Nella splendida cornice di piazza della Rocca, la trecentesca Rocca Albornoz è un luogo di grande valore storico e architettonico, divenuto nel corso degli ultimi decenni una tappa da non perdere per conoscere gli etruschi, popolo affascinante e misterioso.
Rocca dei Papi, Montefiascone
La Rocca dei Papi è una fortezza medievale situata nel comune di Montefiascone, in provincia di Viterbo. Dal 1353 il cardinale Egidio Albornoz, delegato da papa Innocenzo VI a consolidare i domini italiani in vista di un imminente ritorno del Papato a Roma, fece della Rocca una delle sue prime basi per la riconquista del centro Italia, dando impulso ai lavori di ristrutturazione.
Successivamente papa Urbano V inaugurò il periodo di massima fioritura della Rocca, ordinandone nuovi lavori di ampliamento e facendo della fortezza una delle sue residenze estive preferite. Agli inizi del Cinquecento Cesare Borgia intraprese nuovi lavori di modernizzazione del presidio militare della Rocca, diretti da Antonio da Sangallo il Vecchio.
La prima parte del XVI secolo vide il maggior sviluppo della Rocca, ulteriormente ampliata da Antonio da Sangallo il Giovane, che ne realizzò il cortile rinascimentale interno ed il consolidamento della cinta muraria. Oggi all’interno dei locali della Rocca è allestito un museo dedicato proprio a questo grande architetto.
La Rocca Papale sorge sulla sommità del colle falisco in posizione strategica, con un panorama mozzafiato sul lago di Bolsena e sulle campagne circostanti.
Attualmente presso gli ambienti della Rocca si svolgono manifestazioni e incontri culturali. All’Enoteca Provinciale Tuscia, allestita nell’ampio salone ricavato presso le antiche scuderie al piano seminterrato, è possibile degustare vini e altri prodotti locali.
Ai piedi della Rocca è, inoltre, visitabile un giardino all’italiana fatto realizzare dal cardinale Pompeo Aldrovandi.
Arianna Pece