Santa Caterina da Siena

Caterina di Jacopo di Benincasa, conosciuta poi come Caterina da Siena, nacque nella città toscana nel 1347. È stata una religiosa, teologa, filosofa e mistica italiana. Fu la ventiquattresima di venticinque figli. All’età di 6 anni fece voto di verginità e iniziò ad avere le prime visioni di Gesù vestito maestosamente, come un sommo pontefice, con tre corone sul capo ed un manto rosso, in compagnia dei santi Pietro, Paolo e Giovanni.

Verso i dodici anni i suoi genitori decidono di darla in sposa; Caterina, totalmente in disaccordo in quanto si sente promessa a Dio, non solo si rifiuta, ma decide di tagliarsi completamente i capelli, di coprirsi il capo con un velo e di rinchiudersi in casa.

Nel 1363, quando Caterina aveva solo sedici anni, nella Basilica di San Domenico le viene dato l’abito dell’Ordine delle Terziarie Domenicane, note a Siena anche con il nome di ‘mantellate’ per il mantello nero che copriva la loro veste bianca. Una scelta, in realtà, alquanto anomala poiché si trattava di un ordine al quale aderivano principalmente donne mature o vedove che decidevano di prendere i voti di obbedienza, povertà e castità. Comunque, Caterina non aveva esperienze di preghiera e pratiche penitenziali e, soprattutto, non conosceva il latino, né sapeva leggere o scrivere. Fu per questo motivo che per tre anni si isolò dalle altre suore, dedicandosi all’assistenza dei poveri e degli ammalati presso l’ospedale di Santa Maria della Scala. Questa sua opera di carità durò per mesi, specialmente in periodo di epidemie (allora molto frequenti) e il suo esempio fu tale che ben presto iniziò ad essere imitato anche dalle altre Mantellate.

Caterina morì il 29 aprile del 1380 a Roma e, durante le sue ultime ore di vita, disse diverse volte ‘Sangue! Sangue!’ e, infine, ‘Padre, nelle tue mani raccomando l’anima e lo spirito mio’.

Venerata come santa, fu poi canonizzata da papa Pio II nel 1461.

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