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Museo della Città di Acquapendente

Il museo della Città di Acquapendente, istituito con delibera comunale nel 2000, si articola in 3 sedi espositive collocate sulla via Francigena, spina dorsale dell’impianto urbanistico dell’abitato.

 

Palazzo Vescovile

La sede del vescovado, ricavata dell’antico Palazzo Oliva, è la seconda struttura ad essere aperta al pubblico (2005). Il palazzo contiene due distinte collezioni (civica e diocesana) che convivono in un unico ambiente. Questa sede è sviluppata su tre livelli: il primo, denominato “sala araldica”, è sito al piano terra e contiene reperti principalmente lapidei. Al piano nobile, tra i dipinti pregevoli della collezione, si annovera un Cristo deposto tra angeli di Girolamo di Benvenuto, una Madonna con bambino di Francesco Trevisani e un affresco staccato di scuola di Piermatteo d’Amelia. Ad affiancare la cospicua collezione reperti archeologici, principalmente ceramici, frutto della campagna di scavi operati dalla soprintendenza e rinvenuti nella stessa Acquapendente. Il reperto più importante della collezione è un busto marmoreo di Alessandro Algardi che ritrae papa Innocenzo X Pamphilij. Arricchiscono la collezione anche molti arredi liturgici di pregio.

 

Pinacoteca

Situata negli ambienti dell’antica sagrestia San Francesco (ricavati negli spazi del chiostro), ospita una delle raccolte più cospicue del territorio viterbese. La pinacoteca fu l’ultima sezione del museo della Città ad essere inaugurata (2011) e contiene una parte delle opere provenienti dal limitrofo convento dei Frati minori conventuali di San Francesco.

Tra i manufatti della pinacoteca si ricordano: la Madonna con bambino e San Giovannino del Maestro di Marradi; il San Bernardino di Sano di Pietro (Zeri 1951); le tantissime opere attribuite a Francesco Nasini, attivo – su basi documentarie – nel limitrofo coro della chiesa di San Francesco. Recentemente sono state individuate anche due repliche di opere di Raffaello, realizzate dal primo falsario cinquecentesco, tal Terenzio Terenzi da Urbino, anche noto come Rondolino Pesarese. Molti anche gli oggetti liturgici: turiboli, ostensori di varia tipologia, calici e reliquiari in argento databili al XVII e al XVIII secolo.

 

Torre Julia de Jacopo

È la sede più antica delle tre strutture del museo della Città di Acquapendente. Istituita dal 2000 è adibita, nel piano terra, a infopoint e centro visite. Nella torre medievale, dislocata sui due livelli espositivi, sono collocate le collezioni ceramiche più pregevoli del territorio. Quest’ultime sono frutto di una campagna di scavi autorizzata dalla soprintendenza per i beni archeologici con il supporto di alcuni volontari dell’Archeoclub d’Italia – sezione Acquapendente – nel 1995, in alcuni ambienti del convento di Sant’Agostino. I reperti rinvenuti coprono un arco cronologico abbastanza omogeneo che parte dalla prima metà del XIII secolo sino ai primi decenni del XV secolo. Per quanto riguarda la ceramica medievale, si palesa una forte dominante delle forme chiuse su quelle aperte, mentre i motivi decorativi rivelano una predominanza del tema vegetale su quello geometrico (non mancano, però, motivi zoomorfi o religiosi).

 

Andrea Alessi

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