Roma è un museo a cielo aperto: una frase che abbiamo detto e sentito molto spesso e che non si può non condividere; chi di noi almeno una volta nella vita non ha scattato una foto sulla scalinata di Trinità dei Monti o si è fermato ad ammirare la fontana di Trevi o ancora ha passeggiato lungo via dei Fori Imperiali? La nostra capitale offre ai nostri occhi capolavori celebri in tutto il mondo; ma accanto a queste bellezze, alle grandi collezioni archeologiche e artistiche, la città custodisce innumerevoli raccolte meno note, sparse nel territorio, testimonianze di un ricchissimo patrimonio culturale.
Roma e il Museo Agostinelli
Nei pressi di Ostia, nella zona di Dragona, si trova il singolare museo Agostinelli. Un luogo che poco si associa all’idea di museo. Una vastissima raccolta dei più disparati oggetti, utensili, giocattoli, strumenti musicali, frutto della passione di un simpatico e vivace signore abruzzese, Domenico Agostinelli.
Egli nel 1959 si trasferì a Roma, portando con sé le suppellettili della famiglia contadina e persino la cassetta con cui, giovanissimo, esercitava un mestiere oggi scomparso, il “santaro”, venditore ambulante di immagini sacre. Da allora, girovagando per l’Italia e il mondo, ha arricchito la raccolta con cimeli relativi alla cultura contadina e artigiana e, in seguito, con tutto ciò che riguarda il passato, la storia e l’evoluzione dell’uomo.
La collezione del museo Agostinelli
Chi ha visitato il museo non nega di esser stato condotto a ritroso nel tempo e di esserne uscito con un pizzico di malinconica nostalgia. La collezione non ha un vero inizio e una fine. Gli oggetti, di ogni genere, sono sparsi ovunque; ma questo non basta per impedire al signor Domenico di muoversi a proprio agio nella confusione di quegli enormi locali (4.000 mq) che, nonostante tutto, non sono sufficienti a contenere tutto il materiale presente: si parla di oltre 600.000 pezzi, in continuo incremento.
La maggior parte degli oggetti non ha un valore economico, si trovano però collezioni davvero strane come quella di fili spinati, denti umani, carta igienica! La raccolta di ombrelli arriva a contare circa 3.200 pezzi, ammirabili solo “naso all’insù”, perché collocati sui soffitti di alcune sale, non solo per ragioni di spazio; la disposizione vuole richiamare ciò che avveniva all’interno delle masserie abruzzesi, dove gli oggetti domestici venivano appesi in mancanza della tipica mobilia delle case moderne.
Nel “regno” del signor Domenico non mancano pezzi unici come i capelli di Garibaldi o il libro più piccolo del mondo, il primo messaggio radiotrasmesso da Marconi o l’ultima foto di Mussolini all’obitorio. Chiunque può fare una donazione al museo o scambiare doppioni con oggetti mancanti e contribuire alla crescita della collezione.
La visita al museo Agostinelli
L’ingresso è libero ma non si effettua alcuna vendita. Negli ultimi anni il signor Agostinelli è riuscito a sostenersi economicamente soprattutto grazie al noleggio sia degli oggetti che della location. Anche la pubblicità dei mass media ha aiutato molto. Anche il noto comico Maurizio Battista consiglia di andare a visitare questo luogo “custode del tempo”.
Sara Catanese
Il museo si trova in via Carlo Casini 95 – Località Dragona.
Aperto dal lunedì al venerdì 8.30/19.00 Sab 8.30/13.00 Domenica chiuso.