Il prossimo 27 luglio e fino al 29 Anagni torna ad essere ospite dell’Anagni Jazz Fest. Questa manifestazione, voluta fortemente da Luca Pierron è giunta alla seconda edizione.
Ecco qualche informazione in più resa grazie alla disponibilità dello stesso Direttore che ci ha concesso questa breve intervista.
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Siamo alla seconda edizione dell’Anagni Jazz Fest. Cosa cambia rispetto alla prima edizione?
Rispetto alla struttura generale non molto, non era nostra intenzione sconvolgere il concept del festival. Abbiamo continuato a cercare sempre di ospitare artisti veri che possano offrire concerti di qualità con composizioni originali di jazzisti italiani.
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Chi ti ha sostenuto nella realizzazione della seconda edizione?
Sono stato sostenuto e ricercato in primis nell’autunno scorso dall’allora assessore Pampanelli e quindi recentemente dalla nuova amministrazione nelle persone del Sindaco Natalia e dall’assessore Marino. Pur nella ristrettezza dei tempi non hanno voluto rinunciare alla manifestazione. Importanti come sempre gli sponsor (fortunatamente in crescita) tra i quali mi piace ricordare Bancanagni, Engage e l’Avventura cooperativa agricola sociale.
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La Ciociaria sembra diventata sempre più terra di Festival, in cosa si differenza l’Anagni Jazz Fest?
Come accennavo prima L’Anagni Jazz Fest, su consiglio dello storico del jazz Adriano Mazzoletti che l’anno scorso battezzò la prima edizione, si caratterizza per l’alta qualità dei professionisti che privilegia italiani e compositori originali cercando di evitare contaminazioni piacione.
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Qualche dato pratico per chi vuole venire. Dove, come e quando? Qual è il programma di quest’anno?
I concerti avverranno tutti nella splendida Sala della ragione del Palazzo civico Jacopo da Iseo di Anagni. Si parte il 27 alle 20 con il trio Amato Jazz Trio provenienti da Siracusa, tre fratelli insieme da tanti anni. A seguire il Play Verdi Quartet con improvvisazioni ispirate a melodie verdiane presentando come gli Amato un cd che si potrà acquistare.
Il 28 un unico concerto alle 21,30 con il sestetto di Marcello Rosa decano dei jazzisti italiani, autore del libro “Amari accordi”.
Il 29 chiusura alle 21 con la proiezione di un documentario sulla vita di Patrizia Scascitelli, quindi un recital accattivante della jazzista e quindi una piccola cerimonia di consegna di un attestato alla carriera come fu l’anno scorso con Gerardo Iacoucci.
Perfetto. Grazie della disponibilità e in bocca al lupo per il Festival! Sono sicuro che eventi di qualità come questo contribuiranno anche a rafforzare la città come meta turistica culturale attrattiva sia per le strutture come il Palazzo di Bonifacio VIII sia perché offre intrattenimento di qualità.
Francesco Aliperti