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Il volo è sicuramente una passione, e prima ancora un desiderio, che accomuna molte persone. Alcuni decidono di farne una professione, per altri resta una passione. Ma alcuni uomini fortunati possono coniugare i due aspetti e provare di fronte al mondo la loro abilità. Questo è il caso dei piloti delle frecce tricolori, o meglio della Pattuglia Acrobatica Nazionale.

LE ORIGINI DELLA PATTUGLIA ACROBATICA

Il reparto 313° gruppo addestramento acrobatico (questa la denominazione ufficiale) è stato fondato nel 1961 ma è erede di una tradizione di acrobazia collettiva tutta italiana che affonda le sue radici fino al 1929.

CON QUALI MEZZI VOLANO?

I piloti hanno a disposizione un velivolo di addestramento ed attacco leggero utilizzato anche dagli allievi piloti dell’Aereonautica Militare per ottenere il brevetto. Si tratta dell’americano MB.339A (nomenclatura aeronautica T-339A). Ovviamente la pattuglia ne usa una variante, nota come PAN, dotata di impianto fumogeno!

QUALCHE CARATTERISTICA TECNICA?

Apertura alare: 10,85 m – lunghezza: 10,97 m – altezza: 3,99 m – peso massimo al decollo: 5.895 kg – impianto propulsivo: un turbogetto Rolls-Royce Viper Mk.632 da 1.814 kg/s – velocità massima: 940 km/h (0,86 mach) – tangenza: 13.000 m – autonomia: 3.600 km (trasferimento) – equipaggio: 1/2 piloti – armamento: fino a 2.040 kg di carichi esterni

IN COSA CONSISTE LO SPETTACOLO?

Le frecce tricolori sono talmente note che è quasi superfluo ricordarlo. Tuttavia forse non tutti sanno che sono in grado di realizzare almeno 18 manovre, apprezzabili in video dal sito dell’aeronautica militare italiana, e che vanno dalla cosiddetta “Apertura della bomba e solista” alla famosissima “Alona e inserimento del solista”.

DOVE SI POSSONO VEDERE IN AZIONE?

Le “frecce” sono richieste in tutto il mondo e presentano un calendario annuale. L’appuntamento fisso è ovviamente il 2 giugno a Roma per la Festa della Repubblica!

E QUANDO NON VOLANO?

La loro sede è nell’aeroporto militare di Rivolto che tra l’altro è aperto al pubblico per le visite ed è diventato nel tempo uno dei luoghi più frequentati del Friuli Venezia Giulia.

 

Francesco Aliperti

 

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