La Giornata Mondiale dell’Acqua e le fontane storiche di Viterbo
Il 22 marzo 2023 si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua. È inutile dirlo, senza acqua non ci sarebbe vita, è un bene primario che merita un’attenzione particolare. Si tratta di una giornata importantissima che ne evidenzia l’essenzialità.
Si vuole sensibilizzare sull’imprescindibilità di comportamenti corretti che, bandendo lo spreco d’acqua, potrebbero avere un forte impatto positivo sui cambiamenti climatici. Sulla rilevanza fondamentale dell’acqua insomma, non sono ammesse discussioni. C’è dell’altro: l’acqua acquista un fascino indescrivibile quando sgorga da splendide fontane. Se si parla di fontane storiche è impossibile non nominare Viterbo, il suggestivo capoluogo della Tuscia.
Quali sono le fontane storiche più belle della città di Viterbo?
Girovagando per la città di Viterbo, si ammira quella posizionata a Piazza della Morte. Si tratta della fontana di San Tommaso, una delle più antiche del paese che, risalente al XIII secolo, è ornata da teste di leone. Una particolarità? Questa è stata ricalcata e ricostruita tale e quale: la sua “gemella” è posizionata nel centro storico di Sutri, a Piazza Cavour. Da nominare anche la fontana di Piazza della Crocetta che raffigura uno dei miracoli più famosi di Santa Rosa. Rosa si trovava alla fonte di Santa Maria in Poggio per prendere dell’acqua; notò una bambina alla quale era caduta una brocca. La piccola, temendo un rimprovero, incolpò Rosa. La Santa non si curò della bugia, raccolse i cocci e consegnò alla bimba la brocca miracolosamente intatta.
Si distingue poi la fontana di San Giovanni in Zoccoli o di Piazza Dante Alighieri. Si presenta a fuso con una vasca circolare e quattro bocchettoni che richiamano, nuovamente, i volti dei leoni. La scritta sulla cuspide ha permesso di datarla al 1268.
È di altrettanta bellezza la fontana di San Faustino: è in peperino e a fuso, ed è posizionata di fronte all’omonima chiesa. La sua vasca circolare è rialzata rispetto alla strada grazie ai cinque gradini. Si resta ammaliati osservando i quattro bocchettoni che escono dalle teste di leone. Sul fondo della vasca inoltre, appaiono quattro cubi di peperino che servivano per appoggiare i recipienti da riempire d’acqua. Tra i monumenti più noti della città, brilla anche la fontana della Rocca. Se la sua costruzione risale al Medioevo, essa fu modificata nel Quattrocento e sostituita, nel Cinquecento, da una nuova costruzione disegnata dal Vignola. Proseguendo il cammino lungo le vie del paese, ci si imbatte nella fontana del Palazzo dei Priori, la cui realizzazione, voluta dal Consiglio Comunale, è databile al 1624.
Non finisce qui: nella piazza principale del quartiere di Pianoscarano appare un’altra splendida fontana che risale al 1376. Costruita nel 1212 per volontà del Comune, Fontana Grande è senza dubbio una delle più famose di Viterbo. Dietro tanta bellezza si celano i nomi di Pietro e Bertoldo di Giovanni, riportati nell’epigrafe nella vasca inferiore della fonte. Alla sua costruzione fecero seguito una serie di modifiche che non alterarono l’inconfondibile componente gotica.
Se si attraversa Piazza del Gesù ecco spuntare un’altra meraviglia da non perdere. Questa fontana, estremamente particolare, è composta da vasche sovrapposte: se quella inferiore è decorata da teste di leone, la superiore presenta una forma più semplice. Non è da meno la fontana del Palazzo Papale posizionata al centro della loggia delle benedizioni. Essa ha sostituito quella duecentesca che andò distrutta quando, nella seconda metà del XV secolo, crollarono il tetto e una facciata.
Il nostro viaggio può terminare a Piazza delle Erbe con la fontana di Santo Stefano realizzata, in origine, quando Papa Alessandro VI diede il via ad un’opera di rinnovamento della Piazza. Nel 1621 poi, venne sostituita dalla fontana disegnata da Filippo Caparozzi, restaurata più volte.
Viterbo insomma, può dirsi “la Città delle fontane”.
È un luogo fascinoso e accattivante. Angolo dopo angolo sorgono questi elegantissimi monumenti di rara bellezza. È un museo a cielo aperto. Sarebbe un peccato perdersi il piacere di girovagare lungo le vie della cittadina, e fermarsi, passo dopo passo, a curiosare. Ammirare i dettagli di tali opere d’arte infatti, è certamente un’esperienza imperdibile.
Se si visita Viterbo, per perdersi tra le sue innumerevoli fontane storiche, vale la pena ammirare le principali attrazioni della città. Con il biglietto unico del Viterbo Pass è possibile accedere al Polo Monumentale Colle del Duomo, al Palazzo dei Priori e al Museo Civico “Rossi Danielli”, ma anche al Museo del sodalizio dei Facchini di Santa Rosa, al Museo della Ceramica e al Teatro dell’Unione.
A cura di Flavia La Vella