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L’Arte del(nel) Vino

A pochi giorni da “Arte e vino al museo 2019”, Pietro Nottola di Symposium Vini, memore delle scorse edizioni, immagina e ci racconta come sarà vivere il Museo Colle del Duomo il pomeriggio di sabato 30 marzo…

 

Cosa è successo sabato prossimo.

Molto spesso mi chiedo se una bottiglia di vino può essere considerata un’opera d’arte, al pari di un magnifico quadro, di un componimento musicale o un film da Oscar. La risposta, ovviamente, mi viene così chiara e lampante appena stappo quella bottiglia. Forse è una scusa la mia, forse sono solo di parte, ma vedendo il vino adagiarsi nel bicchiere e sprigionare la sua anima mi convinco: deve essere per forza arte.

Il vignaiolo utilizza tecnica, cuore e forza fisica per ottenere il massimo dal proprio vigneto e quando la natura lo premia, quando gli elementi del terroir sono in armonia, il risultato è grandioso.

E così con queste riflessioni in tasca entriamo al museo, tra le opere di Bartolomeo Cavarozzi, di Domenico Corvi e la Crocefissione (tradizionalmente attribuita a Michelangelo)… oggi troviamo anche un ospite importante: il vino.

La location è di quelle che meritano di essere viste, siamo dietro alla Cattedrale di S. Lorenzo, nel cuore del colle del Duomo e girare con un bicchiere in un museo ci fa subito sembrare più colti e maledetti!

E tra una stanza e l’altra arriviamo al banco di degustazione, anzi ai banchi. Qui sommelier qualificati ci propongono alcune eccellenze del territorio e allora tutto appare più chiaro: sono le 15 e la giornata è appena iniziata.

Quello che succede poi è un piccolo viaggio nel territorio della Tuscia viterbese, qui nella città che fu di Papi e imperatori e prima degli Etruschi che conoscevano le tecniche di coltivazione della vite, possiamo passare dal vulcano del lago di bolsena (Villa Puri) alla valle del Tevere (Trebotti), un salto verso la costa a prendere un po’ di sole (Lotti) e poi a scoprire un territorio diverso e importante, l’Abruzzo (I Lauri).

Ad esclusione de I Lauri, le nostre cantine insistono su terreni vicini in linea d’aria, ma profondamente diversi per conformazione e clima… già è proprio così: bastano pochi chilometri e tutto cambia.

Qui si comprende in pieno il significato di Terroir, che viene messo in evidenza dalla mostra fotografica di Paolo Loreti: lui fa una cosa unica, non solo mostra il legame territorio-clima-uomo che fa nascere il vino che oggi viene presentato, ma lo traduce direttamente in immagini composte dalla stessa sostanza che va in bottiglia.

Sapevate che si può impressionare una pellicola utilizzando i Tannini? Ora lo sapete e potete anche vederlo direttamente.

Si sono fatte le 18, sono passato dalla brillante Malvasia, fresca e fruttata, all’oro del Grechetto virando sulle note salmastre e eleganti del Vermentino. È ora dei rossi e sono pronto per declinare il Montepulciano confrontando il nostro con quello Abruzzese.

Adesso che sapete tutto o quasi, non vi dirò di più, l’arte e il vino vanno assimilati in pace.

E dopo?

Dopo saremo più felici, buon sabato a tutti.

 

Pietro Nottola – sommelier e titolare di Symposium Vini

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