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Bartolomeo Cavarozzi o de’ Crescenzi

GLI INIZI

Bartolomeo Cavarozzi nacque a Viterbo attorno al 1590. Si trasferì a Roma giovanissimo per apprendere il mestiere presso il viterbese Tarquinio Ligustri; da questi venne introdotto in casa dei marchesi Crescenzi e fu da questi “trattenuto et allevato come dei loro”, nonché “ridotto a gran perfettione” (Mancini, I, p. 256). Di qui non solo il nome di Bartolomeo de’ Crescenzi con cui è noto.

In questo primo periodo Cavarozzi dipinse, oltre a una serie di quadri per i Crescenzi, una pala con S. Carlo Borromeo, per l’altare della terza cappella destra di S. Andrea della Valle, e una S. Orsola e le sue compagne, per la distrutta chiesa di S.Orsola a piazza del Popolo.

L’INFLUENZA DI CARAVAGGIO

The Sorrows of Aminta *oil on canvas *100 x 120 cm *circa 1625
L’Aminta del Cavarozzi al Museo del Louvre di Parigi

Vivendo in Roma nella prima metà del seicento non poteva naturalmente sottrarsi all’influenza di Caravaggio. E, infatti, Baglione ricorda come Cavarozzi dopo le prime opere “cangiò gusto, e diedesi a ritrarre dal naturale con gran diligenza e con finimenti di grand’amore accompagnati”.

Nel 1617 Cavarozzi accompagnò il suo protettore in Spagna, con una breve pausa genovese, dove questi si recò al seguito del cardinal Zapata. In Spagna Bartolomeo Cavarozzi godé di grandissima fortuna a giudicare, almeno dalle commissioni e dalle repliche delle sue opere. Opere di quest’artista sono tuttora in terra iberica e particolarmente notevole è quella del Prado di Madrid.

Tra le opere di Cavarozzi particolarmente meritevoli sono il S. Girolamo scrivente (Firenze, Galleria Palatina), lo Sposalizio mistico di s. Caterina (Madrid, Museo del Prado), la Sacra Famiglia (Torino, Pinacoteca Albertina) e della Vergine con il Bambino (Roma, Galleria Spada).

GLI ULTIMI ANNI ED IL RITORNO A VITERBO

Tornato a Roma prima del suo protettore, forse dopo una breve permanenza a Napoli, inizia un periodo di lento declino, non solo artistico. Nell’ultima fase della sua vita, conclusasi precocemente, realizzò una buona Visitazione per la cappella del municipio di Viterbo, e la Madonna col Bambino, oggi al Museo del Colle del Duomo, prima del degradatissimo S.Isidoro Agricola di S. Angelo in Spatha a Viterbo.

san girolamo scrivente dall'accademia palatina di Firenze
San Girolamo scrivente di Cavarozzi all’Accademia Palatina di Firenze

In conclusione, resta il fatto che l’importanza del Cavarozzi, oltre nella qualità della sua produzione, è legata anche al fatto di aver costituito una di quelle “congiunture” italo-spagnole che sono alla base della cultura dei grandi interpreti della pittura spagnola del XVII secolo: in particolare, per quanto riguarda il C., dello Zurbarán e del Murillo.

Morì a Roma il 21 settembre 1625.

Per approfondire ulteriormente una breve intervista allo storico dell’arte Gianni Papi autore di una monografia su Bartolomeo Cavarozzi.

 

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